Inhalt der Website:: La Lupa ist anders. Wenn die in Zürich lebende Tessinerin italienische Lieder oder Gedichte singt, taucht sie in die Ozeane der Gefühle ein - und mit ihr das Publikum. Was heisst singen: La Lupa erleidet die melancholisch-tragischen Texte. Dann trägt ihr Vortrag Brecht'sche Züge. Doch wo echter Witz vor (fast) nichts haltmacht, darf Tragik komisch werden, Frivolität ergreifend.
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Capelli rosso fulvo, alta, giunonica, barocca. Anche un pò selvatica. Con un amore sviscerato per i colori forti e decisi che mostrano, o velano, il suo stato d'animo: Lupa Herz, nata Marconi - cantante onsernonese nata a Bellinzona ma zurighese di adozione - per le strade non passa mai inosservata. Una donna generosa, schietta e senza mezze misure che da sempre ama recitare - tra la folla e nei teatri - le poesie degli altri come se fossero sue. Fatta per ridere, fatta per cantare. Per ridere della vita - ú "un soffio" - per cantare al vento e alle montagne, come faceva da bambina, ma anche per costruire spettacoli con intrarsi di parole e modulate sfumature.
Sono nata...
a Bellinzona, nel'47 - dunque dopo la guerra - e, credo, con la grande speranza in cuore che avevano tutti quelli della mia generazione.
La mia famiglia...
era composta da me, da mia sorella e dai miei genitori. La nostra vita si svolgeva tra Bellinzona e Corbella (dai nonni), paese d'origine della mia famiglia.
Da piccola...
cantavo molto e recitavo piccole poesie. In fondo ora non faccio altro, solo un po' piè in grande
Poi...
mi sono guadagnata la vita facendo la segretaria, dopo aver frequentato la scuola di amministrazione.
Non ho...
cominciato a cantare in Ticino, non ci pensavo nemmeno. A vent'anni sono partita per Zurigo dove vivo tuttora, eccezion fatta per l'estate che passo in Ticino.
A Zurigo...
sono entrata nell'ambiente della musica e ho conosciuto i musicisti che hanno lavorato con me, molti dei quali grigionesi che studiavano lì.
La mia vita professionale...
ú cominciata per caso. Io cantavo perché mi piaceva, e così gli amici mi chiedevano regolarmente di cantare alle feste. In tal modo, a poco a poco, ho avuto modo di incontrare dei professionisti che si sono interessati a me e sono diventata professionista anch'io.
Il mio ultimo spettacolo...
del 16 settembre al Teatro Dimitri di Verscio, dal titolo: "Volo e mi ricordo", ú stato un assolo senza strumenti, con canzoni, poesie, pensieri e testi tenuti insieme unicamente dalla voce in una sorta di collage-monologo. ³ stato finora lo spettacolo piè impegnativo, che ha richiesto piè lavoro e rischio perché lo stare in scena da sola, senza accompagnamento musicale, richiede molta concentrazione ed esercizio. Lo temevo, e così ho lavorato con il regista Michael Ratynski, che mi ha molto aiutata.
Adoro la poesia...
e le poesie che recito le sento visceralmente, come se fossero mie.
Faccio volentieri...
letture di poeti. Attualmente ho un programma con poesie di Alberto Nessi che leggo in tedesco e recito in italiano, accompagnata da Roger Girod al piano.
Attraverso le canzoni...
vivo il sentimento - diciamo così - archetipico che sta dietro al testo. Ad esempio, se canto "Fenesta ca luscive", canto il lutto per la perdita di una persona amata, il lutto mio gi' provato e quello degli altri che vivono la stessa cosa in questo momento, ed ú con il pensiero vicino alle persone toccate dallo stesso destino di sofferenza che intono la canzone.
Negli ultimi anni...
ho fatto delle ricerche nel campo delle canzoni napoletane perché sono quelle che mi affascinano di piè. Canzoni che come melodia sono le piè belle - sono gi' un mezzo "bel canto" - ma anche come testi sono molto buoni perché poeti come Salvatore Di Giacomo ne hanno scritto le parole. E poi io adoro Napoli e i napoletani.
Mi piace vestire...
in modo originale ma con uno stile personale. Sono una donna che ama i colori, sì, ma - attenzione - le combinazioni non sono mai casuali perché le calze di un colore sbagliato mi possono disturbare moltissimo, come posso portare un paio di scarpe vecchie che possono sembrare troppo consumate, ma se penso che sono le uniche giuste, le metto lo stesso...
Le cose belle...
sono tante. Una - importantissima - ú vivere intensamente l'attimo presente. Poi, nella vita, mi piace la ricerca della bont', della bellezza, dell'autenticit'.
Nel film...
su di me "grazie alla vita", del '99, Lucienne Lanaz ha cercato di fare un ritratto onesto e ci ú senz'altro riuscita in parte, anche se un ritratto non può mai essere completo - questo non ú possibile - e rispecchia sempre il punto di vista dell'autore. Sono contenta però del suo lavoro.
Al di l' del Gottardo...
mi sento zurighese... e non ú che sono veramente "svizzero tedesca", ma capisco molto bene il loro modo di essere e li sento vicini. Quando passo il Gottardo, e questa sensazione comincia gi' sotto il massiccio, ritorno "piè ticinese". ³ un po' come girare un disco: dal lato A c'ú il Ticino, dal lato B la Svizzera interna.
In genere...
sono considerata una persona appariscente, forte, allegra. Dal canto mio vorrei aggiungere: tollerante, festosa, ingenua.
La Valle Onsernone...
per me rappresenta le radici, casa mia. Gli alberi, le montagne - comprese le creature che vi abitano - li sento consanguinei.
Ringrazio...
mio marito per il suo aiuto, la sua tolleranza, la sua complicit', il suo grande rispetto.
Agli amici...
vorrei dire: la vita ú un soffio, non facciamoci troppi pensieri.